Il pugilatore attende. Tra barriere di mani e corde sotto luce, la folla grida il suo nome. Essere guerriero miceneo pronto per onorare i caduti in battaglia, Onomasto da Smirne alla prima Olimpiade, spartano ai giochi prima delle Termopili, nulla è cambiato. Solo il pugilatore nasce, solo combatte, solo trionfa, solo perisce. Ha con sé l’onore e questo agli dei è gradito.
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Vedere i contorni del mondo, assaggiare l'eterno sapore dei popoli, annusare l'aria mai uguale dei continenti, toccare tutto quello che in una vita si può…udire sentire esserci.
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Il pugilato non a caso è detto ” la nobile arte”, la possanza fisica deve essere sorretta da un animo gentile e acuto al tempo stesso, per saper cogliere l’attimo esatto in cui l’avversario è vulnerabile, nel pieno rispetto di regole ferree. Che marcia la nostra società “civile” che incita tutti, soprattutto i giovani, a sferrare colpi sotto la cintura. Bravi ragazzi, fateci viaggiare non solo per luoghi affascinanti ma anche per situazioni che rendano più riflessivi. e bravo anche a Clemente Russo, un faro in un mare di degrado e deviazioni. patrizia
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Una foto bellissima, ed una didascalia colta, per rappresentare la fierezza di un grande pugile, ma anche di un grande uomo che nello sport ha trasferito la voglia di riscatto.
Complimenti Enzo
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