Vienna 2015. Eterna città imperiale

GiardiniNon esistono città belle o brutte, dipende da sottili reazioni emozionali, dal nascere o meno di affinità tra il gusto del viaggiatore e lo stile, l’atmosfera del luogo che si visita. Di questo ne siamo certi. Tuttavia ci sono rare eccezioni e una di queste, a parer nostro, è Vienna che indiscutibilmente, al di là di qualsiasi soggettivismo, è una città bellissima. Austera ed elegante, di una raffinatezza e stile ineguagliabili. Mentre si cammina tra le vie di questa città tutto il gusto, la finezza e la grazia dell’epoca imperiale sono ancora palpabili e non solo nella magnificenza degli edifici, ma anche nello stile di vita dei suoi abitanti che procedono nel tempo come se l’impero non fosse mai finito. I viennesi sono abili equilibristi che vivono tra passato e futuro in un presente che è perfetta sintesi tra i due.
Vienna è all’avanguardia per trasporti, comunicazioni, servizi, anzi è ben oltre ciò a cui siamo abituati perché qui tutto è sostenuto e tutelato da educazione e senso sociale, spontanea osservanza delle regole e correttezza reciproca, convivenza civile e rispetto del prossimo. Valori straordinari che si traducono in realtà incomprensibili ai nostri occhi come l’assenza di controlli sui mezzi di trasporto accessibili a chiunque, paganti o meno, nel rispetto del principio di  “servizio pubblico” disponibile anche ai meno abbienti e sostenuto economicamente dalla libera iniziativa degli utilizzatori che incredibilmente, nonostante questo, continuano a pagare il biglietto. Valori che si traducono in spazi verdi per oltre la metà della superficie della città tra parchi, giardini e boschi, che sono diventati luoghi di svago e di aggregazione sociale e che invitano e invogliano le persone a fare passeggiate, escursioni, camminate e gite in bicicletta. Vienna dispone di 280 parchi e giardini imperiali che abbelliscono il volto della città e che le hanno fatto meritare nel 2015 per la sesta volta consecutiva il primo posto nella classifica delle città più vivibili al mondo.

Valori che si traducono non in semplice acqua pubblica potabile, bensì in acqua fresca sorgiva che sgorga direttamente dai rubinetti di casa. L’oro bianco, come amano definirlo con orgoglio i viennesi, inizia il suo viaggio dalle sorgenti di alta montagna delle Alpi della Stiria e della Bassa Austria e arriva nella capitale austriaca solo trentasei ore dopo senza l’aiuto di pompe e prima di arrivare a Vienna alimenta anche la centrale idroelettrica. Un prezioso bene comune che viene reso disponibile, invogliando anche i turisti a farne uso a scapito dell’acqua minerale in bottiglia, che viene sconsigliata perfino in hotel, per mezzo di quasi mille fontanelle fisse alle quali si aggiungo alcune fontanelle mobili che vengono allacciate agli idranti nei luoghi più frequentati, in base alle necessità.
Vienna è una città attenta e vicina anche alle esigenze delle persone con disagi o handicap. Sebbene non ovunque, a Vienna è comunque possibile muoversi, alloggiare, visitare musei e partecipare a tour guidati senza barriere architettoniche e a questo scopo è stata creata una rete di informazioni e svariate applicazioni per fornire suggerimenti alle persone con esigenze particolari. Qui la parola d’ordine è “Più informazioni, meno frustrazioni.”
Dunque tecnologia e innovazione, vivibilità e sostenibilità. Vienna è una città moderna e tuttavia ogni edificio, ogni strada, ogni piazza è al contempo un pezzo di storia ancora viva. A cominciare dalla Innere Stadt, la “città interna”, il nucleo più antico della capitale, che occupa l’area un tempo corrispondente all’antica città romana, un intreccio di vie e piazze ornate dagli splendidi palazzi dell’aristocrazia austriaca, cuore storico e artistico della città. La Cattedrale di Santo Stefano, la piazza del Graben con al centro la Colonna della peste eretta nel 1963 come ringraziamento per la fine dell’epidemia, e  quella dell’Am Hof, “alla Corte” così detta perchè vi sorgeva la residenza dei duchi d’Austria, e ancora la piazza Hoher Markt con la splendida fontana dello Sposalizio e la Casa della Musica che non è un museo, ma un luogo con percorsi interattivi che introducono il visitatore alla storia della musica. Il centro storico di Vienna è talmente ricco di cose da vedere e da visitare che dover fare una scelta è un peccato imperdonabile.

Immediatamente adiacente alla Innere Stadt c’è l’immensa area dell’Hofburg, il palazzo imperiale degli Asburgo per più di sei secoli, un complesso di palazzi e cortili di cui alla fine comunque non si riesce ad avere una visione completa. Per visitare l’Hofburg come merita vi si dovrebbero dedicare almeno quattro giorni. Solo per vedere il tesoro e gli appartamenti imperiali, una visita obbligata vista l’unicità dei pezzi esposti, abbiamo avuto bisogno di una intera giornata, ma avremmo voluto vedere anche la scuola di equitazione spagnola con la sua magnifica selezione di bianchi cavalli di Lipizza che si esibiscono una volta a settimana in spettacoli di danza a tempo di musica barocca, il palazzo dell’Albertina con una delle più belle collezioni di arte grafica al mondo, la Biblioteca nazionale con i suoi settanta chilometri di scaffalature in legno e il salone a cupola affrescato che percorre tutto l’edificio e raccoglie quasi duecentomila volumi e molto, molto… molto altro ancora. Ma siamo stati colti di sorpresa, non ci aspettavamo tanta ricchezza d’arte perché per quanto se ne possa leggere, Vienna è molto di più. E non avevamo previsto neppure l’accattivante stile di vita viennese che invoglia a fermarsi, a prendere tempo, a rallentare…magari passeggiare in un parco e poi sostare in un caffè per una pausa con kaffee und kuchen e la sera, dopo aver cenato in una beisl, andare ad ascoltare un concerto di musica classica. Dedicare un pomeriggio ad indugiare davanti alle vetrine dei negozi che, lungi dall’essersi omologati alla moda occidentale, mostrano una interessante varietà di oggetti, dall’antiquariato alle più moderne tendenze, dall’abbigliamento in stile tradizionale ad accessori impreziositi dalla creatività di stilisti del posto, dalle gallerie d’arte alle botteghe quasi scomparse come il guantaio o il venditore di bastoni da passeggio, dai fioristi che vendono composizioni floreali meravigliose e uniche per la rarità dei fiori che le compongono alle preziose oreficerie che espongono le creazioni dei maestri orafi viennesi, spesso vere e proprie opere d’arte. Godersi una giornata di sole nei giardini del Castello di  Schönbrunn aperti al pubblico gratuitamente (cosa alquanto incredibile visto che si tratta di magnifici e maestosi giardini imperiali al pari di quelli di Versailles) o dedicare un giorno alle splendide piste ciclabili viennesi che attraversano tutta la città e portano fino al Danubio dove ampi spazi verdi attrezzati offrono piacevoli soste e in estate anche numerose occasioni di svago.

CarrozzaVienna è una città dove più vi si trascorre del tempo e più tempo vi si vorrebbe trascorrere. Un luogo che invita ad essere vissuto e non semplicemente visitato. Ed è per questo motivo che per noi è un viaggio lasciato in sospeso perché sentiamo il bisogno di tornare dedicandogli il tempo che merita, senza fretta, senza scadenze, godendo dei suoi ritmi e dei suoi spazi a misura d’uomo, del suo stile di vita raffinato ed elegante e delle sue mille offerte culturali e musicali.
Wien, Aufwiedersehen!

People. Madrid 2008

Madrid

Il ferro e la carne fusi nel giorno, mostrati e nudi. Scordate le vergogne, le miserabili inibizioni del perbenismo. Quanta diversa bellezza in quel bulimico pomeriggio, su quei barbuti improgionati, celati… lì liberati e consapevoli.

Non più donne, non più uomini, solo esseri. L’umanità era cresciuta, pensai.