Barcellona. Le forme…Gaudì.

Casa_Batlo  Esiste un confine sottile tra il vedere e il guardare, dipende da noi e dall’intenzione con cui osserviamo. Troppo spesso quando si viaggia si cerca di vedere il più possibile, come se dovessimo mettere una spunta su quel posto, come se per il futuro ci fosse preclusa la possibilità di tornarci. Al contrario, concedersi tempo quando si visita un luogo, anche solo una città, si traduce in viverla, non semplicemente vederla, e questo regala una infinità di ricordi indelebili fatti di profumi, sapori, suoni, sensazioni e immagini… sfruttare i cinque sensi anziché uno solo.
Questo è un tema legato al viaggio su cui torneremo spesso nei nostri post perché è frutto di riflessioni alle quali siamo giunti non senza fatica.
A Barcellona ammirare gli edifici nati dal genio visionario di Gaudì e dei suoi colleghi contemporanei è d’obbligo, ma è sufficiente, anzi è consigliabile a nostro avviso, dedicare una visita attenta ad uno solo dei numerosi esempi di modernismo catalano per godere appieno di un’esperienza artistica unica e irripetibile. Cercare di vedere il più possibile si tradurrà tristemente in lunghe e interminabili code, in tour frettolosi e superficiali, in frenesia collettiva tra l’acquisto di souvenir e la necessità di migliaia di scatti fotografici per guardare con calma al rientro ciò che si è solo intravisto. Concedendosi più tempo si entrerà in maggiore simbiosi con l’artista che, come noto, non si affliggeva di certo con scadenze o tempi di consegna. A coloro che gli chiesero, una volta, quando avrebbe terminato la Sagrada Familia, rispose: “Il mio cliente non ha alcuna fretta. Dio ha tutto il tempo del mondo.”

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Barcellona. Note nell’aria.

TrombettistaCi sono città in cui la musica non viene fruita esclusivamente in luoghi chiusi e accessibili solo a uditori paganti. Ci sono città in cui i musicisti suonano ovunque, alla costante ricerca di soddisfazione di quel naturale, e tipicamente artistico, desiderio di esibizionismo. Ci sono città in cui la musica è nell’aria perché la puoi incontrare ad ogni angolo di strada, in un parco, sotto un portico, senza timore, senza vergogna. Parigi e le orchestre sinfoniche in place del Vosges la domenica mattina, Lisbona e la voce di un potente baritono sotto i portoni del Rossio… e poi Barcellona.
Se durante i fine settimana ci si lascia camminare senza fretta lungo viali alberati o nei parchi immensi di Barcellona, ad esempio dall’Arc de Trionf lungo Passeig de Lluis fino e dentro il Parc de la Ciutadella, si può assistere ad una jam session di standard jazz oppure fermarsi a guardare coppie di ballerini esibirsi su una pedana al ritmo intenso e passionale del tango argentino. Se si decide di godersi il sole passeggiando ne la Barceloneta sul lungo mare può capitare, arrivando in placa de Pau Vila, di gustarsi comodamente seduti sui gradini della piazza con il porto di fronte un concerto di musica cubana che diffonde gioia e allegria tra i passanti invogliati a danzare.
E per gli amanti del classico, la sera la città apre i portali delle sue splendide chiese e cattedrali, come Santa Maria del Pi o Sant Anna, invitando ad ascoltare concerti che ripercorrono l’intera storia della chitarra spagnola…e poi di nuovo sulle vie a cercar note.

Barcellona. Appunti catalani.

Barcellona

2008, cinema, film “Vicky, Cristina, Barcelona”…frammenti di una città che sembra invitare a ritmi lenti, a lunghe passeggiate tra i suoi viali immensi, a pasteggiare al tramonto sul lungomare. Ci convince e, sebbene ci vorrà qualche anno e nel frattempo altri viaggi, comunque decidiamo che sarà certamente una delle nostre mete. Nel mese di marzo del 2014 il progetto trova la sua realizzazione e Barcellona diventa realtà. Oltre le nostre aspettative. Una città viva, vitale, ma mai frenetica. Grandi spazi: viali lunghissimi e ampissimi, piazze a perdita d’occhio, parchi immensi…una gioia per chi ama come noi camminare, camminare, camminare. Non c’è  modo migliore per conoscere una città: solo camminando, attraversando i quartieri, infilandosi nei vicoli per poi sbucare nelle piazze, sbirciando attraverso le finestre delle case a pian terreno, incrociando sguardi, ascoltando i suoni, solo così la città si svela.
Abbiamo trascorso a Barcellona sei giorni e abbiamo scelto un piccolo appartamento nel quartiere Eixample, a pochi minuti da Passeig de Gràcia. Posizione eccellente e zona deliziosamente ideale per acquistare, rincasando la sera, alcune prelibatezze locali in piccoli e accoglienti negozi o nel mercato di zona. Sia il cibo che i mercati meritano un’attenzione particolare con un post dedicato, curato dalla sensibilità di un cuciniere. L’immagine che ne rimane impressa è di una moltitudine di colori, forme e sapori, una varietà rara da trovare in altre parti del mondo.
E poi il lungomare, la musica, l’arte gotica, la gente… per raccontare una città che ti ha coinvolto così, ci tocca procedere per sensazioni, per immagini.