Berlino – Parte prima. Dimenticate tutti i luoghi comuni.

DSCF3911Forget all the clichés.
In just over two decades with methodical and clear planning the two old cities, east Berlin and west Berlin, were united into new one and the result is a perfect balance between tradition and modernity.
Berlin looks to the future, does not hide the past and takes care of its historical and cultural heritage.

Dimenticate tutti i luoghi comuni sulla presunta freddezza e inospitalità tedesca e sull’austerità delle città in Germania. Berlino è una capitale all’avanguardia, con una velocità di trasformazione che supera ogni più florida immaginazione. Dopo solo 25 anni dalla caduta del muro, Berlino è la città più giovane e creativa d’Europa. Sempre rivolta al futuro, ma consapevole e rispettosa del passato. Oggi la riunificazione tra est e ovest ha raggiunto il suo completamento anche nell’ unificazione urbanistica e architettonica. Non è più possibile distinguere la Berlino della DDR dalla Berlino occidentale. Vent’anni fa a centinaia di architetti  di tutto il mondo è stato affidato il compito di ricucire gli strappi tra i due settori cittadini e tutta la società civile (associazioni di quartiere, collettivi, gruppi alternativi), è stata chiamata a partecipare alla progettazione di questo nuovo assetto urbanistico. E così in poco più di due decenni con metodica, lucida e lungimirante progettualità le due città si sono fuse l’una nell’altra e il risultato è una sintesi perfetta tra tradizione e modernità.
Parlamento
Il passato rivive nelle splendide architetture dell’ Unter den linden (il viale “sotto i tigli”) dei secoli XVIII e XIX che collega la Porta di Brandeburgo al Duomo e all’Isola dei Musei, una vera e propria isola sul fiume Spree dove si trovano quattro tra i più importanti musei della città, e nel quartiere di San Nicola che, raso al suolo completamente durante l’ultima guerra, è stato poi ricostruito pietra su pietra catapultando il visitatore in una dimensione perfetta, cinematografica, quasi irreale tanta è la perfezione.

La storia recente, anche quella scomoda, viene celebrata in musei dedicati come il Museo del Muro e quello della DDR, nell’East side gallery, una porzione di muro lasciato volutamente in piedi a perenne memoria, nel Memoriale dell’Olocausto dove 2177 lapidi a più livelli creano un labirintico e monumentale cimitero dove perdersi in un’astratta e surreale evocazione delle tormentate vicende dei perseguitati.

Il futuro è cercato e voluto, solo per fare un esempio, nelle strutture ultramoderne di vetro e acciaio dei grattacieli di Postdamer Platz dove svettano la cima del complesso Kollhoff in mattoni rossi e il magnifico tetto conico (evocazione del monte Fujiyama) del faraonico Sony Center il cui immenso forum ospita uffici, appartamenti, il Museo del cinema, ma anche alcuni elementi di un antico palazzo, in costante scommessa sull’integrazione tra antico e moderno.

Ogni quartiere, ogni strada, ogni dettaglio a Berlino non è lasciato al caso e ciò consente al visitatore di vivere in pieno la città a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici e di godere di tutto quello che Berlino può offrire: centinaia di opportunità culturali e le più diverse occasioni di svago.
Berlino volge lo sguardo al futuro senza nascondere il passato e garantendo la cura del proprio patrimonio storico e culturale.

Forse, dopotutto, almeno questa lezione noi italiani dovremmo impararla!

AlexanderPlatz_okConsigli pratici:
Useful information
Dormire/Accomodation: Leonardo Hotel Berlin Mitte In the center of Berlin, where Friedrichstraße meets the River Spree.
Mangiare/TavernsDie Berliner Republik Pub Restaurant  in Schiffbauerdamm.

Barcellona. Le forme…Gaudì.

Casa_Batlo  Esiste un confine sottile tra il vedere e il guardare, dipende da noi e dall’intenzione con cui osserviamo. Troppo spesso quando si viaggia si cerca di vedere il più possibile, come se dovessimo mettere una spunta su quel posto, come se per il futuro ci fosse preclusa la possibilità di tornarci. Al contrario, concedersi tempo quando si visita un luogo, anche solo una città, si traduce in viverla, non semplicemente vederla, e questo regala una infinità di ricordi indelebili fatti di profumi, sapori, suoni, sensazioni e immagini… sfruttare i cinque sensi anziché uno solo.
Questo è un tema legato al viaggio su cui torneremo spesso nei nostri post perché è frutto di riflessioni alle quali siamo giunti non senza fatica.
A Barcellona ammirare gli edifici nati dal genio visionario di Gaudì e dei suoi colleghi contemporanei è d’obbligo, ma è sufficiente, anzi è consigliabile a nostro avviso, dedicare una visita attenta ad uno solo dei numerosi esempi di modernismo catalano per godere appieno di un’esperienza artistica unica e irripetibile. Cercare di vedere il più possibile si tradurrà tristemente in lunghe e interminabili code, in tour frettolosi e superficiali, in frenesia collettiva tra l’acquisto di souvenir e la necessità di migliaia di scatti fotografici per guardare con calma al rientro ciò che si è solo intravisto. Concedendosi più tempo si entrerà in maggiore simbiosi con l’artista che, come noto, non si affliggeva di certo con scadenze o tempi di consegna. A coloro che gli chiesero, una volta, quando avrebbe terminato la Sagrada Familia, rispose: “Il mio cliente non ha alcuna fretta. Dio ha tutto il tempo del mondo.”

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