Mar Rosso… non solo mare.

Vento

Alba

Chissà quando avremo di nuovo l’occasione di tornare. Dopo essere stata per oltre un decennio una meta consueta, gli avvenimenti degli ultimi anni ci inducono a temere per la nostra sicurezza e ad attendere tempi migliori, più sereni, più pacifici. E’ triste perché dopo la nostra prima volta, il Mar Rosso era diventato una dipendenza più che un’abitudine, un’esigenza più che una moda.
La scoperta di quello straordinario tratto di mare è iniziata per noi ad Hurghada per poi scendere sempre più alla ricerca di una natura incontaminata, inseguita e massacrata dal cemento, arrivando a Marsa Alam e infine a Berenice.
Per noi Mar Rosso significa fondamentalmente due cose: fondali unici e silenzio. La prima volta che ci siamo immersi nelle acque di Hurghada è stata un’esperienza esaltante oltre ogni aspettativa. Pesci, coralli, spugne, tutto quello che normalmente si ammira in un documentario era lì, vivo e in movimento, sotto i nostri occhi, a pochi centimetri da noi. L’unico suono era quello del nostro respiro, i raggi di sole fendevano l’acqua scegliendo di volta in volta cosa evidenziare in un gioco perfetto di luci e ombre, e la vita scorreva e fortunatamente, nonostante tutto, continua a scorrere meravigliosamente tranquilla come se la nostra presenza per una volta non fosse invadente o disturbante, come se anche noi facessimo parte di quella armoniosa subacquea realtà.

Ogni singola specie di pesce si mostra in tutta la sua colorata e stupefacente bellezza e nulla spaventa, neppure quando si è avvicinati dagli squali di barriera che ignorandoti bellamente continuano per la propria strada e tu ti senti magnificamente perché sei parte di un ciclo naturale, di una energia vitale che è essenza e origine di tutte le cose in questo mondo. Scendendo più a sud e arrivando a Marsa Alam i fondali mutano e le barriere coralline già a pochi passi dalla spiaggia si sviluppano in profondità arrivando anche a trenta metri. I torrioni profondi sono bilanciati dalla presenza di numerose gorgonie, coralli-ventaglio che formano grandi, appiattite e ramificate colonie per i pesci. La fauna si arricchisce di tartarughe, murene, cernie e barracuda e l’atmosfera si fa più cupa, buia, un po’ inquietante e per questo incredibilmente affascinante. Berenice è l’insieme delle due cose con il valore aggiunto della minore presenza turistica, probabilmente ancora per poco, e quindi una maggiore integrità della barriera e del paesaggio circostante.

B&N

Azzurro_cielo

Per noi Mar Rosso significa anche silenzio e quindi quiete, serenità, armonia anche con se stessi. Il fatto di essere circondati dal nulla costringe ad osservare con maggiore attenzione i dettagli e a concentrarsi sul silenzio. Sia che si vada in mezzo al deserto sia che ci si avventuri in zone costiere non frequentate, la sensazione di pace e tranquillità è profonda al punto da essere interiorizzata e diventare intima e sincera serenità. Il chiasso dei villaggi turistici stride in questi luoghi come e più che in altri perché è in palese contrasto con la quiete di questa terra che invece invita alla meditazione, alla riflessione, alla concentrazione su piccole grandi meraviglie della natura… il cielo stellato in mezzo al deserto, talmente limpido e privo di luci artificiali da mostrare ad occhio nudo la via lattea e tutte le più belle costellazioni, il tramonto sulla spiaggia che colora il mare di rosa e ne esalta il profumo salmastro, la luna riflessa nel mare di notte in una scia di luce che esorta a perdersi in quella esaltante e rassicurante bellezza.
Per noi Mar Rosso significa anche esplorare l’immenso mondo delle erbe medicinali egiziane alla scoperta di antichi rimedi naturali, un universo in cui trascorriamo ore, chiedendo, imparando e facendo in nostri unici acquisti. E con l’occasione incontrare persone del posto con cui comunicare e confrontare esperienze di vita… per capire perché, ad esempio, mentre noi veniamo a trascorrere qui le nostre vacanze, loro si spostano in tanti alla disperata ricerca di un futuro migliore. Un giorno ingenuamente chiedemmo ad un ragazzo che preparava del te in una tenda beduina sulla spiaggia perché lavorasse per un occidentale e non comprasse lui stesso un tenda… quanto poteva costare? Rispose che costava tremila euro e noi rincuorati incalzammo chiedendogli nuovamente perché allora non si mettesse in proprio. E lui rispose molto semplicemente che tremila euro non sarebbe riuscito a metterli insieme neppure in una vita intera. Ecco perché conoscere aiuta a capire e a tollerare e magari anche ad amare il prossimo e ad accoglierlo con generosità.

Bambini

Ovunque si vada nel mondo è necessario entrare in connessione con la tradizione del luogo che ha sempre tanto da insegnare a chi è pronto ad imparare e ad ascoltare purché si sia disposti a rinunciare per un po’ a portarsi dietro ostinatamente la propria occidentalità ovunque, come se si volesse replicare casa in ogni parte del mondo, come se si volesse nascondere il luogo in cui ci si trova dietro la scenografia dei villaggi turistici.

La gente troppo spesso si sposta ma non viaggia, vede ma non guarda, sente ma non ascolta… e purtroppo troppo spesso pensa senza riflettere e parla senza dire nulla di sensato. Viaggiare può essere un esercizio educativo molto utile… guardare, ascoltare, riflettere, conoscere, imparare e ampliare le proprie vedute. Questo significa crescere e il viaggio è crescita interiore.
A rivederci presto Mar Rosso.

People. Berlino 9 novembre 2014

Berlino_9.11.2014Qualche passo nella città vuota di una donna a mezz’asta. Non me ne accorsi quasi quando mi passò vicino portandosi in silenzio la sconfitta. La guardai meglio, era l’Europa indifferente, era il perbenismo devastante, era la schiena girata del consumismo.
Una sentenza definitiva a tutte le mani, le bocche, gli occhi che alle frontiere gridavano, gridano “Fateci entrare…fateci entrare!”.